Moto e Abbigliamento Bikers dedicato : Le tendenze del 2023 influenzate dall' iconico " Chiodo di pelle "

CHE MOTO VEDREMO NEL 2023 Custom, Classic e Cruiser IL ritorno degli stili retro' delle classic  negli ultimi anni è esploso , con una serie di marchi e modelli del tutto nuovi (soprattutto cinesi) che stanno invadendo il mercato europeo.   potrebbero arrivare una scrambler Honda CL500 e una versione bagger della Rebel 1100.. In Ducati è già confermata la nuova Scrambler , mentre dall'Inghilterra potrebbe arrivare una piccola Bonneville con cilindrata intorno ai 400cc (in collaborazione con Bajaj).  BMW potrebbe presentare una versione in scala della maxi cruiser R18: la R12 con boxer 1250. Ma prepariamoci all'invasione della profanazione sacrilega elettrificata,  perchè probabilmente a Intermot e EICMA 2023 vedremo una apoteosi di moto elettriche .   Fra i marchi che stanno stimolando attivamente la curiosità dei motociclisti c'è Triumph, che porterà la versione di serie della  TE-1  .  Livewire (Harley Davidson) invecie  mostrerà la  Del Mar  in versione definitiva

Una leggenda dimenticata : INDIAN, la resurrezione di un mito

Una leggenda dimenticata : INDIAN, la resurrezione di un mito

Indian è una casa motociclistica statunitense. Nata nel 1901, dopo la chiusura nel 1953 e una serie di successioni e creazioni di aziende con il marchio Indian, lo stesso è adesso utilizzato dalla Indan Motorcycle Company, fondata nel 2004 e acquistata nel 2011 dalla Polaris Industries.
Indian: la storia della moto
La Indian Motocycle Manufacturing Company è un’industria motociclistica statunitense nata a Springfield, Massachusetts.
Indian è la casa motociclistica più vecchia d’America e fu un tempo la più grande industria motociclistica al mondo. I modelli di motocicletta più popolari furono The Scout, costruito fino alla seconda guerra mondiale, e The Chief che è stato prodotto dal 1922 al 1953.

L’azienda venne fondata da George M. Hendee e Carl Oscar Hedström, entrambi appassionati ciclisti, che studiarono e progettarono il loro primo modello dotando un telaio ciclistico di un propulsore monocilindrico erogante 1,75 hp. I primi esemplari venduti risalgono al 1901, pertanto riconosciuto ufficialmente come anno di nascita della Indian, facendone quindi la più antica casa motociclistica americana. Tra l’altro nel 1902 con una Indian Hedstrom conseguì il record di velocità mondiale a 56 mph.

Il successo arrise subito alla nuova compagnia e la produzione passò dai 500 esemplari circa del 1904 agli oltre 32.000 costruiti nel 1913, rendendola la principale Casa statunitense (primato perso al termine della prima guerra mondiale a favore della principale concorrente, la Harley-Davidson).

Nel 1907 venne presentato il primo bicilindrico a V al fine di aumentare coppia e potenza, mentre l’azienda continuava a collezionare numerosi successi in gara e record di vario tipo come quello ottenuto nel 1914 da Erwin “Cannonball” Baker che attraversò gli Stati Uniti d’America da San Diego a New York in soli 11 giorni 12 ore e 10 minuti.


Nel frattempo la fama della Indian varcò l’Atlantico grazie ai successi sportivi, tra cui c’è da rimarcare quello del Tourist Trophy dell’Isola di Man del 1911 dove ottenne una storica tripletta. Un aneddoto riporta a titolo di curiosità che le motociclette erano sprovviste di freno anteriore, seguendo le opinioni americane del tempo sulla loro pericolosità.

Sempre negli anni dieci vide la luce un modello di successo, la Powerplus, sempre nella configurazione a V con valvole laterali, che venne venduta sia in patria che all’estero.

Nel 1967 sul lago salato di Bonneville Burt Munro stabilì con la sua Indian Scout modificata il record di classe alla velocità di 295,5 km/h.

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